“Il bellessere dell’Italia e la Tempesta perfetta”
Il saluto di Marco Palamidessi agli ospiti del primo Talk phygital di FA.B.R.I all’evento “Le relazioni sostenibili tra acqua, ambiente e wellness”
Il 13 settembre, a Piscine Castiglione, i TALKS di FA.B.R.I sono tornati in presenza fisica, oltre che virtuale, con lo scopo di stimolare ulteriormente un confronto tra gli imprenditori, utilizzando le nuove tecnologie a disposizione (Linkedin e Youtube), ma tornando a quella fisicità necessaria per cercare di avvicinare gli stessi, con l’obiettivo di creare un nuovo modello di comunicazione e di convivialità.
Prima di passare la parola ai nostri graditi e stimolanti ospiti, vorrei porre l’attenzione su ciò che FA.B.R.I. si è posta come nuova missione, in questo particolare contesto storico, economico e sociale:
- Innanzitutto un nuovo concetto di cultura d’impresa:
- L’impresa è cultura, come sintesi tra memoria e futuro, fortemente segnata da progettualità, qualità produttiva, attitudine ad affrontare le sfide (a viverle con spirito proattivo), forte di una visione che molti grandi imprenditori italiani, quali Olivetti, Pirelli, Mattei, ma soprattutto i moltissimi piccoli e medi imprenditori familiari italiani, hanno avuto ed hanno, con l’obiettivo di costruire la “grande bellezza” o, come elaborato da un grande psicologo del lavoro, il “bellessere” dell’Italia (caro ad Enzo Spaltro);
- Oggi, occorre avere la capacità all’intraprendenza. Del volersi mettere in discussione e cercare di combinare la “bellezza” e la “creatività al far bene”, con lo spirito di innovazione e semplicità tipico del popolo italico;
- Affrontare con tale spirito la twin transition (transizione ambientale e digitale);
- Uno sviluppo sostenibile;
- La capacità di inclusione;
- La competitività per la crescita di valore (come modello per raggiungere un obiettivo comune);
- Un continuo collegamento tra memoria-passato e innovazione-futuro, ma senza farsi tentare nel considerare il passato come l’immagine di una società migliore: nostalgia e fuga dalla realtà. Occorre un alto spirito propositivo ed un realistico ottimismo da valorizzare e da anteporre a “era meglio quando andava peggio”…. in sostanza prendere “il toro per le corna” per evitare che possa ferirci…. o peggio….
- Una maggior attenzione al “qui e ora”:
- Da qualche tempo, nei paesi anglosassoni, è rivolta grande attenzione alla FOMO (fear of missing-out), la “paura di perdersi qualcosa”, sia nella vita privata che nell’attività d’impresa…. e questo a causa dello sfrenato sviluppo dei social e di tutte le informazioni (spesso fake) che vengono divulgate.
- Su questo aspetto mi soffermo velocemente per rendervi maggiormente consapevoli che “il perdersi qualcosa” è ciò che rende la scelta significativa, da approfondire e comprendere se vale la pena di proseguire…, la “notizia”, nel giusto equilibrio tra capacità d’impresa e attenzione alle utili informazioni, sono elementi inscindibili sui quali non dover mai diminuire l’attenzione;
- Il “qui e ora” con una visione costruttiva al nuovo per il quale saremo grandi protagonisti;
- Inoltre, oggi più che mai, occorre avere “pazienza”: la capacità di saper cogliere l’attimo come momento su cui far nascere, sviluppare, modificare, migliorare e, in sostanza, creare valore nell’interesse delle future generazioni;
- Oggi sembra che agli imprenditori abbiano ridotto la passione che li ha sempre caratterizzati, quella passione per la sfida, nello sviluppare un prodotto od un servizio ben fatto come solamente noi italiani siamo in grado di realizzare……
- Quanto detto finora indica la necessità di ritrovare le virtù dell’Homo faber: quelle capacità che caratterizzano le piccole e grandi imprese familiari italiane…. Questo lo scopo di FA.B.R.I.: cercare di “dare una mano” a tutte le perle nascoste che si trovano sul territorio in modo da dargli l’opportunità del confronto, attraverso il quale far emergere quella sana e costruttiva competitività per le sfide che dovranno affrontare nel prox futuro…
- Un ulteriore aspetto sui cui voglio porre l’attenzione, in questo complesso momento storico, è il seguente: sembra quasi di vivere in una fase caratterizzata dalla “tempesta perfetta” (la crisi energetica, la guerra, l’incognita covid, l’inflazione, l’aumento dei tassi d’interesse, …), quella combinazione di “causa-effetto“ tragicamente negativa che porta ad una sorta di punto di non ritorno…. Occorre avere la visione di saper decidere quando potersi-doversi fermare, rendendo meno gravoso il peso economico e sociale della scelta, come fossimo davanti all’opportunità di una chiusura strategica… o ad un consapevole, intelligente “passaggio del testimone”…. rispetto alla difficoltà di modificare il modello di business adattandolo al nuovo, per scarsa visione o capacità……
- Infine è fondamentale che l’Impresa sia percepita come nuovo capitale sociale, un nuovo umanesimo, non solo industriale, ma legato al territorio, all’ambiente (oggi parleremo di acqua…..), ad un nuovo rapporto proprietà-lavoratori;
Al centro c’è la persona umana, in un giusto equilibrio tra sviluppo sostenibile, ambientale e sociale: una migliore forma di impresa e di società.